Un anno fa ero più grasso
Una quindicina di chili in più.
Me li sentivo tutti sull'anima
Che dicono essere un poco più sopra dello stomaco.
Venivo e urlavo al mare di notte,scuro e nero
tra l'eco di voci conosciute di ragazzi
nel loro chiacchiericcio tra barche capovolte
ai bordi del mare concavo delal baia di San Gregorio.
Sotto la scala di Filanto
Roso da un amore corroso
Urlante, stordito dalle pietre sotto agli ulivi.
Pizzicato dalle mosche, dalle masserie e dalle trantole.
Nel cerchio delle sedie, sguardi e parole di persone ospitali
Rivelazioni nel giardino dei Getsemani
Miero, Miero, Miero nel pomeriggio
Stordito di cicale
sdraiato sul mucchio della giara bianca da edilizia
una giornata, a perdere nel caldo, in esilio dalla mia pena.
E quanto più mi allontano
Tanto più le cose le cose ritornano e stagnano e ronzano
Come i mosconi di Angelo Musso sotto al porticato.
Solo parole di saggezza vorrei comprendere
e tali le comprendo.
Nell'abbaglio, nel formicolio dei piedi
un'altra vita vedo tra le cento che corteggio.
Il tempo asciuga, il tempo allarga e stringe e distilla.
Il cuore mi appare come da due occhi soli adesso
tagliate le pietre dell'anima, della forza,
e ancora vorrei la notte, l'aria fresca
la vivida vita dell'anima di strada.
Vivi Scianni, e vivi Rosa...
Quello ceh ti dà ti prende, il cerchio delle sedie.
Quanti chili d'anima ho in meno?
Pensavo fosse grasso, forse era olio, forse era birra...
Ora sono qui spogliato. Denudato.
Le cose si staccano da me, e mi sento come una lucertola, come un geco,
come un cieco.
Forse ho cambiato pelle,
forse l'ho preduta.
Certo quest'anno sono meno grasso dell'anno passato.
Chi scappa non se lo può permettere.
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