mercoledì 24 agosto 2011

"Ti ho visto, ma eri di spalle" ( breve racconto diA.C.)

Ti ho visto, ma eri di spalle

Erano le 7.00 di mattina , ma sembrava fosse notte , pioveva talmente forte che il cielo era diventato nero, tirava un vento, un vento freddo che ti tagliava il volto. Lei era li ferma , avvolta nella sua giacca di lana rossa a scacchi , la sciarpa che le copriva metà volto e il suo cappello; seduta su quella gelida panchina le mani in tasca le gambe stese fissava le gocce che violentemente cadevano una dopo l’altra e si rompevano toccando quei binari, … fredda mattina d’inverno in una stazione di provincia come tante altre . Lei assorta nei suoi mille pensieri, o forse in nessuno, fissava quelle gocce e non sentiva le voci delle persone che le passavano accanto , solo un tuono l’ha scossa all’improvviso, e nota un bambino abbracciato alla madre che cerca di calmarsi spaventato, spiegandosi che forse qualcuno la su questa mattina ha avuto qualche brutta notizia … lei sorride a quelle parole , ma il sorriso è nascosto da quella sciarpa . arriva il treno , tre , quattro persone la urtano lei nemmeno se ne accorge , è sempre così tutte le mattine per prendere quel treno, entra, uno sguardo veloce alla carrozza con la speranza di scovare un posto, lo vede e si dirige sicura li , si siede e d’improvviso si sente addosso quella puzza , puzza di fumo ,di chiuso, di gente che lavora, è sempre così ogni mattina , vetri appannati dalle tante persone che parlano e respirano, ragazzi assonnati con le loro cartelle e i libri e quaderni in mano intenti a ripassare , a copiare , insomma rimediare qualche cosa prima di iniziare le solite giornate scolastiche ; studenti universitari stressati dai corsi , e dalle corse, dai professori che si negano,dalle responsabilità di ogni esame; mamme con i propri figli, anziani con in mano cartelline che contengono tutte le analisi fatte negli ultimi mesi e che ora aspettano di essere visionate dal dottore … è sempre la stessa gente di ogni mattina , e molti di questi li rivedrà più tardi nel treno del pomeriggio. D’improvviso si sente osservata ,mentre fissava i paesi che passavano veloci, con la speranza negli occhi che quello dopo sia un paese che non conosce, e la voglia di scendere e vagare , farsi prendere dalle strade, e dalle storie che si vedono negli occhi dei passanti; e la rassegnazione che sta solo , di nuovo, sognando ad occhi aperti ;il treno passa in una galleria è un attimo il vetro diventa scuro e riflette gli altri passeggeri … e riflette anche lui , si sentiva osservata e ora ha capito da chi .. in un solo istante un piccolo particolare e lo riconosce, si gira anche lei ,vorrebbe fermare quel cuore che batte così forte ma non sa come , si guardano avrebbe voluto accennare a un saluto ma nessuno dei due si muove, comprende l’imbarazzo di lui , abbassa gli occhi … e ritorna a guardare quei paesi , ora pensa a quanto è stata stupida, non avrebbe mai dovuto mandare quella mail, ma che senso aveva? A stento lo conosceva, e ora le cose non sono cambiate , non sono migliorate di certo …. se possibile peggiorate ; ora nemmeno più quel timido “ ciao” che prima si dicevano riescono a dire , ora c’è solo un silenzio imbarazzante tra loro … arriva la loro fermata scendono, ognuno cammina per fatti suoi, a quel punto realizza che era tanto che on lo vedeva in treno la mattina , vedi le cose succedono sempre quando non le speri … più si desidera più non si realizza … era proprio vero!!!

Ecco ora la pioggia era finita, per fortuna ,odia camminare tra gli ombrelli ! cammina svelta per arrivare in tempo all’ università , ma stando attenta ad ogni passo per la paura di cadere, -beh questa è anche la mia filosofia di vita- … ripensa a questa frase , l’aveva detta per scherzo al fidanzato della sua migliore amica mentre camminavano per strada dopo un temporale , a metà strada si sente chiamare ,si volta , qualcuno la supera, un po’ distratta non capisce subito chi la stava chiamando, ma poi la vede Sara , la sua migliore amica, “ ehi brutta scema che fai non mi aspetti ?? “ ma lei davvero non l’aveva vista ..” NO dai scusa , sto un po’ stordita oggi , allora vai all’ università? “ - “ si si , però ci vuole prima una bella colazione mica hai i corsi subito? “ “ no no, passiamo solo a mettere le borse, sai devo prendere i posti anche ad altri e poi andiamo al nostro bar “… ritornando a camminare guardando avanti lo vede , di nuovo .. di nuovo quella sensazione strana ,il cuore , il tremore delle mani , la voglia di fare qualcosa … “ ohi tutto bene? “ “ ehm , si certo bene bene, allora che mi racconti questo week end? Che avete fatto” “ beh sai niente di che , non sono tornata a casa questa settimana , perché poi la prossima ……. Bla bla bla …” diventarono solo sottofondo le parole di Sara , lei era li intenta a capire come è possibile - sei di spalle e ti sento come se fossi qui accanto a me -,devo porre rimedio a tutto questo ma non ci riesco, stupidi voli mentali adolescenziali … ancora, ancora a quest’ età .arrivano all’ università posano le borse, ognuna nella propria aula , e poi vanno al loro bar ; tra i tavolini , una coppia di fidanzati che litiga, un vecchio che legge il giornale, un gruppo di amici che parla ad alta voce … il barista arriva al loro tavolino , ma non c’è bisogno di menù, in fondo anche lui lo sa già “ un cornetto al cioccolato e un cappuccino , un cornetto vuoto e un caffè per lei”. Niente di nuovo nell’ aria, niente di nuovo su nessun volto, nessuno che racconti con gli occhi qualche novità; fanno colazione parlando di tutto, come le amiche sono capaci di fare, in 5 minuti raccontare di mesi … si è fatto tardi devono ritornare all’ università , si lasciano nel corridoio , studiavano cose diverse e sono divise in corridoi diversi, quando lei rientra in aula vede gli altri suoi amici ai posti che aveva preso” ehy buongiorno” “ BUONGIORNO” ( Tutti insieme ) “ guarda che 2 oggi hanno rinunciato abbiamo lasciato i due posti accanto a te liberi , e li hanno già presi “ “ va bene va bene,.. allora di che parlavate?” “ niente prendevamo in giro Luca per i suoi capelli ha ha ha ” “ il prof!! “ tutti si girano , e corrono ai propri posti . Non l’aveva notata prima quella borsa accanto alla sua , solo ora passandoci vicina, sfiorandola la riconosce – oddio NO , oggi no - pensò ma non fece nemmeno in tempo a finire che lui era arrivato , con il suo amico, si siedono e la prima ora di lezione passa così in silenzio intenti solo a prendere appunti e seguire il professore. “ va bene ragazzi interrompiamo 5 minuti “ a quel punto tutti si alzano, per un caffè, una sigaretta ,il bagno ; lei si stiracchia solo un po’, non conviene scendere in questa mini pausa , troppa gente al bagno, e troppo poco tempo, resta ferma al suo posto … sapeva che lui sarebbe uscito a fumare … “ Borges, mmhh beh ti piace questo scrittore vero? Se non sbaglio l’hai anche citato una volta in un commento a una mia poesia “ all’ improvviso , nel silenzio , che in quel momento in tutta l’aula non esisteva ma lei lo sentiva lo stesso, lui le rivolse la parola … sorrise un po’ imbarazzata “ si mi piace, e si l’ho citai come commento, complimenti per la memoria, ma come mai sei seduto qui oggi ? “ _ oddio ma cosa ho detto? Cioè NO non era questa la domanda che volevo fare e certo questo non era il tono giusto - “non c’è molta gente oggi , e non ci sono i miei amici, non mi andava di stare da solo la su, e poi do fastidio? “ ah NO ! che fastidio , scherzi , no no figurati !! “ l’occhio cadde sul libro che lui aveva poggiato sul banco “ No ma dai , l’hai comprato? Allora ti piace? “ “ eh , si beh mi ha incuriosito, si , si avvicina molto al mio genere …” “ allora ragazzi su riprendiamo” fu interrotta così la loro chiacchierata, lei ancora non ci credeva e sorrideva come una stupida, aveva comprato il libro di un poeta che lei in maniera subdola gli aveva fatto conoscere … allora non passava così inosservata … le ore di lezione finirono , lui restava per gli altri corsi , lei andava in biblioteca,e poi a pranzo con gli amici , non si sarebbero rivisti , avevano orari diversi … “ beh allora Ciao” disse lei prendendo tutte le sue cose, “ Ciao “ rispose .. solo Ciao.

Erano ormai le 18.00 lei era seduta nel treno aspettava che partisse, e ripensava a tutta la giornata, a come era iniziata e come era andata , era stanca, sentiva quella stanchezza fin alle punte dei capelli , ma sorrideva ritornando col pensiero a quella mattinata. Il treno parte , dopo pochi minuti la prima fermata , è la seconda stazione, molti prendono il treno da qui, lei preferisce la stazione terminale, distrattamente osserva le persone che entrano e cercano posti a sedere, molti restano in piedi davanti alle porte,nella folla nota una busta bianca e rossa plastificata “ Feltrinelli “ la riconoscerebbe ovunque .. alza lo sguardo e riconoscerebbe anche quel giubbino e quello zaino, era lui , ma era di spalle , non l’aveva vista, e forse meglio così ,cos’altro avevano da dirsi? Forse tanto ma non sarebbero stati capaci . il giorno dopo , stessa mattinata stesso tragitto , stesso treno , stessa gente, ma questa volta lui era seduto nel banco davanti all’ università ,e come la sera prima nel treno non si era mai girato, continuava a parlare con i suoi amici, a ridere , scherzare . iniziò la lezione e finì anche in un lampo, mai due ore erano passate così in fretta, non sapeva che fare e pure avrebbe voluto parlargli; mai in due ore di lezione si era distratta tanto, intenta a sognare , a sognare loro due parlare per ore, ridere, scherzare , citare film , romanzi , poesie che entrambi sapevano bene che anche l’altro conosceva, insomma una tipica scena da film d’amore americano … ma questo non era un film , era la vita reale, e nella vita reale lui non le si avvicina , lei è tremendamente impacciata e intimidita da lui , e nessuno dei due inizia a parlare , nemmeno con una scusa qualsiasi. D’ istinto senza pensarci senza capire quello che stava facendo prese un pezzo da un foglio “ ti vedevo , ma eri di spalle “ non era una citazione , era solo una frase , era tutto quello che le passò nella mente in quel momento, ogni cosa sarebbe stata stupida, banale , infantile, chi sa se lui avrebbe mai capito .. piegò quel biglietto “ scusa , ti è caduto questo dalla giacca prima “ disse , con un sorriso triste “ ah, grazie “ solo questo disse lui . Lei se ne andò ,e da quel giorno non si sarebbero rivisti, lei tra un mese avrebbe cambiato città, amici, casa, una nuova vita, finalmente, almeno i suoi sogni , quelli concreti , reali , sulla sua carriera si stavano realizzando aveva ancora tanto da fare e tanta fatica e tanti sacrifici. Avrebbe voluto concludere tutte le questioni lasciate in sospeso qui … ma non ne fu capace , chi sa se ha mai letto quel biglietto, chi sa se l’ha mai capito …. Passano i mesi , lei non chiede più di lui , lui ?? e chi lo sa se chiede di lei , chi sa cosa pensa …

Chi sa il destino che gioco voleva iniziare al quale quei due ragazzi non sono stati capaci di partecipare, chi sa come sarebbe andata , chi sa cosa doveva essere ….

"Siamo rimasti Voce,senza più corpo, sul bordo della nostra gioventù, sull’orlo di come sarebbe dovuta andare"

( i riferimenti a persone e fatti sono puramente casuali , alcune parti sono puramente inventate hahaha )

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